Sabato, 8 gennaio 1994 18:23:27 I nuovi mondi dell'arte Monika Fleischmann e Wolfgang Strauss, dellIstituto di Scienze del Computer di Bonn, tra i fondatori del gruppo Art+Com di Berlino, una delle realt pi convincenti nel binomio arte-computer, hanno partecipato al seminario su Tecnoscienze, intuizione artistica e ambiente artificiale organizzato il 23-24 ottobre 1993 da Ars Technica con Extramuseum e lassessorato torinese per le risorse culturali e la comunicazione, presso la Galleria darte moderna di Torino. Luca Boarino, insieme con il giornalista inviato dalla Rai, ha avuto loccasione di porre a Monika Fleischmann alcune domande. Da quanto tempo lavori nel campo della ricerca artistica e sul computer? Ho cominciato a lavorare con un gruppo interdisciplinare che abbiamo fondato a Berlino nel 1988. I miei interessi sono precedenti, ma non credo sia il caso di parlarne qui. Nel 1988 era molto difficile avere delle opportunit come quelle che attualmente in Germania sono in crescita: sai, ci sono molte scuole che si occupano dei media, come lInstitut fr Neue Medien a Francoforte o la Khm a Colonia, il Media Art Institut, o come il Zkm a Karlsruhe. Nessuno di questi istituti esisteva quando, nel 1988, abbiamo cominciato con Art+Com. Abbiamo cercato di entrare alla Hochschule der Knste, per esempio alcuni di noi insegnavano l come architetti, designer, videoartisti ed era impossibile avere fondi per le nuove tecnologie, per le tecnologie dei media. A quellepoca portare avanti progetti di ricerca era molto difficile, ma alla fine siamo riusciti ad avere finanziamenti per progetti di ricerca speciali dal Ministero per la scienza e la ricerca. E abbiamo avuto molto successo: voglio dire che abbiamo fatto della ricerca di computer science, lavori sullacustica e con la luce, lavori di architettura e di design, e abbiamo fatto esperienze con il video e lanimazione. Abbiamo avuto piuttosto successo, perch lintero gruppo ha ricevuto dei premi, siamo stati presenti a molte esposizioni, specialmente con la realt virtuale. Per cui ci siamo fatti conoscere, anche se a quellepoca era davvero difficile, e oggi questo volevo dire oggi davvero cՏ una crescita in Germania, e penso sia uno dei paesi migliori per studiare: per gli studenti, ad esempio, per frequentare luniversit o una scuola darte, ma anche se si gi pittori o videoartisti, per studiare in scuole particolari come a Colonia o a Francoforte. Come pensi che artisti di diversi paesi possano trovare linguaggi comuni e condividere i loro scopi? Come possono essere daiuto le tecnologie della comunicazione? Sai, penso che per gli artisti siamo ancora allinizio, e dipende da quanto si andati avanti come individui, perch molto difficile entrarci. Penso che tutti i linguaggi sono differenti, proprio come un pittore ha il suo linguaggio, o un regista cinematografico, cos, in qualche modo, ognuno sta cercando il proprio modo di esprimersi. Naturalmente ci sono le reti, solo che non molti artisti vi hanno accesso magari hanno accesso alla posta elettronica, ma la posta elettronica gi lontana, troppo in alto per molte persone, difficile da raggiungere. Ma se sei nella rete, allora facile comunicare con il Giappone, con gli Stati Uniti, e veramente parlare con le altre persone. Allora hai informazioni sulle prossime conferenze, sui prossimi simposi, sui prossimi festival, esposizioni artistiche o altro, e sai quali persone stanno facendo che sorta di cose. Se si ha la fortuna di viaggiare molto allora si conosce il lavoro degli altri, ma attualmente cos difficile, voglio dire incontrare davvero tutte le installazioni che vengono mostrate, ad esempio, ad Ars Electronica a Linz, o al SigGraph, dove siamo stati proprio questestate a presentare qualcosa. Questanno il SigGraph, a Anaheim, stata la prima esposizione artistica davvero grossa con soltanto installazioni interattive. Penso ci fossero circa 35 installazioni. Ma organizzare una mostra simile molto costoso e molto difficile. Ed difficile mettere insieme qualcosa, ma proprio ci di cui abbiamo bisogno per portare in pubblico il nostro lavoro: non solo mostrare un video, non solo fare un dibattito, ma consentire davvero al pubblico, alla gente, di sperimentare le installazioni, o i progetti che vengono presentati, avere qualche specie di linguaggio comune che ha pi a che fare con il modo in cui si pu trasferire la tecnologia dei media alla gente. Questa pi la nostra questione culturale... sai, quello di cui abbiamo bisogno portare tutto ci al pubblico, discuterne in pubblico, non restare nella nostra piccola beh, non poi tanto piccola solo nella nostra piccola comunit. Per questo abbiamo bisogno di un linguaggio comune, ma lo possiamo sviluppare avendo pi esposizioni come queste, che sono tuttora molto dispendiose, e difficili da fare. Come andrebbero organizzate, secondo te, mostre di questo tipo? Per ora la migliore esposizione Ars Electronica, a Linz. Sai, cercano di procurare spazi davvero buoni, unatmosfera gradevole, ambientazione sonora, installazioni musicali, e cos via. Vedi, se non si fa cos, si pu fallire come qualsiasi altra mostra. Penso che il design spaziale e tutte queste cose siano molto importanti, cos come dare al progetto speciale, allartista speciale, un ambiente veramente buono. Abbiamo fatto una mostra cos, lo scorso settembre, nel nostro castello il nostro istituto di ricerca in un parco molto bello, con una foresta, abbiamo un castello intorno al quale si trovano gli istituti, i laboratori, e il castello come un museo e per la prima volta in tutte le nostre stanze avevamo installazioni artistiche e scientifiche. venuto il ministro della ricerca il nostro grande capo ed era molto colpito, perch non cerano mai state cose del genere, l, ed stata una buona cosa mostrare che noi, come artisti che lavorano l da un anno, abbiamo come risultato di fare le cose in un altro modo, di mostrare realmente le cose al pubblico. Nel parco avevamo un ambiente sonoro tale che si poteva passeggiare l intorno e ascoltare il suono che proveniva dagli alberi, cerano degli altoparlanti, si trattava di una composizione elettronica dal vivo, e si poteva al tempo stesso ascoltare il suono degli uccelli e del vento. Abbiamo fatto noi il progetto di questo, ed era molto importante decidere dove collocarlo. Lo porti allesterno, in un ambiente gradevole, o lo metti in una piccola, stupida stanza? Alla gente piace molto vedere questo tipo di mostre e avere esperienze di questo genere. A Monaco invece attualmente cՏ qualcosa che secondo me non ben presentato, e allora la gente non ci va. Ci sono molte cose fatte cos, un piccolo monitor e un mouse, e nientaltro. Bisogna cercare altre forme di presentazione, o lopportunit di parlare con gli artisti, o cercare altri generi dinstallazioni, per rendere la mostra davvero interessante, e non finire come in una sala giochi. Le esposizione di media art dovrebbero davvero essere ben ideate e ben presentate. Di cosa parlerai nel tuo intervento a questo convegno? Parler dinterattivit e realt virtuale, ma non come di solito si intende la realt virtuale, discutendo solo se immersiva o non immersiva. Presenter anche i nostri ultimi progetti, che abbiamo mostrato al SigGraph, e questi sono pi sculture virtuali, o oggetti uno uno stagno virtuale, e uno specchio virtuale. Il mio partner architetto, ma i miei interessi vanno pi in direzione della riflessione su questa tecnologia, non solo per me stessa, ma anche per il pubblico. Sono molto interessata a trovare una discussione pubblica. E tutto il mio lavoro ha a che fare con questo specchio riflettente che presenter domani. Riguarda la riflessione, come essa cambier e come sta gi cambiando la nostra cultura, come la sta influenzando. E la gente non lo sa. Se si domanda, se io domando ai miei amici, ai miei amici berlinesi normali che non vedo molto spesso, perch lavoro molto e perch attualmente sto a Bonn non sanno niente della realt virtuale, non sanno delle reti di computer, fanno altri lavori. Allora capisco che nellopinione pubblica nessuno, o pochissime persone, sanno di tutte queste cose. Forse in sei mesi ci sono due o tre spettacoli televisivi che ne parlano, o dei film realizzati col computer, forse sono di pi, non so, non molto ma non so se importante, quel che so che importante che pi gente diventi cosciente di quanto sta avvenendo, in qualche modo, nellunderground, nelle reti di computer, perch tutti ne sono influenzati. I nostri trasferimenti valutari sono fatti da un computer. Non li vediamo, sono tutti in una rete di computer. Ma molte persone vi diranno: Io odio i computer, non voglio averci niente a che fare, e non si rendono conto che, ovviamente, sono coinvolti, perch hanno conti in banca, il loro denaro non nelle loro mani, ma fluttua. E voglio che si rendano conto che sono gi coinvolti. Dovrebbero esserne parte, dovrebbero davvero essere come una parte creativa. Il pubblico dovrebbe entrare nella discussione e dibattere dove stiamo andando con queste tecnologie, e cosa possiamo fare. Questo lo scopo specifico del nostro istituto di ricerca. Naturalmente, nel nostro dipartimento, si svolgono ricerche come la visualizzazione delle previsioni del tempo, per mostrare ci che accadr nei prossimi giorni, o la visualizzazione di dati medici, per esempio il battito cardiaco. Insomma, vero lavoro scientifico. Prima che arrivassi l, davvero facevano il loro lavoro scientifico e scrivevano interventi per i convegni scientifici, e davvero ci va molto, molto tempo per giungere al pubblico, perch il loro lavoro scientifico trovi la sua strada sino alloperatore, in questo caso al personale medico che ha bisogno di questo lavoro. Oggi cՏ unenorme differenza, a causa dei cambiamenti nella situazione tedesca, con lEst e lOvest che si uniscono, e tutti i problemi finanziari che abbiamo adesso: i ricercatori non stanno pi nelle loro stanzette, a lavorare per se stessi anni ed anni, senza nessuno che chieda: Ne hai ricavato qualcosa?. Questo sta cambiando, perch i soldi sono contati, e penso sia molto importante, per gli scienziati, capire che devono fare qualcosa: hanno avuto tali fondi negli anni passati, e devono fare qualcosa per la gente, qualcosa che venga dal loro lavoro. Adesso si chiede loro di produrre molte pi applicazioni. E in qualche modo noi artisti siamo l anche per dare loro delle idee o per produrre concetti che siano davvero utili per molta gente. -------------------------------------------------- ABITARE I MONDI VIRTUALI Monika Fleischmann, tedesca, nata nel 1950, ha studiato a Berlino alla Hochschule der Knste e a Zurigo, alla Modeschule. Nel 1988, insieme con Wolfgang Strauss (1951), architetto di formazione, ha fondato il sodalizio artistico Art+Com. Un loro lavoro molto importante stato una delle prime citt virtuali: Cyber City Flights (1989-91), ricostruzione di Berlino, esplorabile percorrendo con un dito la pianta della citt posta su un tavolo e pilotando cos sullo schermo a parete la proiezione tridimensionale della citt; concepita prima della caduta del muro tra Est e Ovest, non solo poteva rendere visitabili singoli luoghi allora inaccessibili, ma la citt stessa di Berlino si presentava in una dimensione unitaria altrimenti preclusa allesperienza: una realizzazione che fin da subito assumeva ben altro spessore di tante citt, piazze ed edifici ricostruiti in modeste planimetrie virtuali dintento turistico o, al pi, pubblicitario. La citt appare anche in Summer in the City, viaggio in una cabrio scoperta allinterno di una Video Cyber City. La loro opera pi nota Home of the Brain (1992), sottotitolo: An Interactive Virtual Reality Setup Fields of Balance (1991-92). La realt virtuale obbedisce qui allidea che le nuove tecnologie debbano servire a creare nuovi spazi pubblici di comunicazione: un foro, unagor virtuale in forma di labirinto, attorniato da forme di luci e colori che compongono o richiamano simboli archetipici, contiene quattro case (a forma di cubo, piramide, ottaedro, tre dei solidi platonici, e di sfera) dedicate ai volti e alle voci di quattro filosofi dei media (Weizenbaum, Flusser, Minski e Virilio). Si odono suoni dacqua, fuoco, aria (vento tra i rami), tuoni, mentre simpara a camminare nello spazio virtuale; si siede nelle sedie dei filosofi, ascoltandone le parole; si guardano i quattro video in cui loro stessi hanno voce. ------------------------------------------ RIGID WAVES - LIQUID VIEWS La pi recente realizzazione di Monika Fleischmann, Christian Bohn e Wolfgang Strauss, al Gmd (Centro nazionale di ricerca in scienza del computer) di Bonn, unopera doppia il cui tema centrale il riflettersi dellimmagine del visitatore, ombra dellessere, o dellego, che viene messa in gioco nella dimensione virtuale. Le immagini sembrano cambiare magicamente, guidate dallinterazione con losservatore, ogni movimento del quale genera differenze sempre pi evidenti in colore, forma, movimenti, tra limmagine nello specchio virtuale e la persona coinvolta. In Rigid Waves, uno specchio in unimmagine al computer si presenta in modo sempre pi realistico allavvicinarsi del visitatore, finch questi pu osservare insieme la propria immagine e la propria ombra, al di l del limite del mondo virtuale. Al massimo della vicinanza, limmagine si frantuma, lasciando dietro di s solo lombra. Limmagine iniziale si ricompone, conservando una traccia dellosservatore. In Liquid Views, uno stagno riflette limmagine del visitatore, il quale pu, mediante un touch screen, intervenire sullacqua generando diverse increspature che modificano e distorcono la sua stessa immagine. --- (trascrizione, redazione e traduzione di Luca Boarino, Enrico Pasini e Daniela Steila)