[To Enrico Pasini: Could be of interest that this ... is actually the way Leibniz invented the calculus (1674-75)?] Non ho capito il punto interrogativo. Tu sai che cos, oppure mi fai una domanda? Leibniz era certamente uno dei pochi ( vero? potrebbe essere anche che invece si trattava di un'idea generale) del suo tempo che poteva pensare ad unire matematica discreta e matematica del continuo (che mi sembra allora significasse calcolo di lunghezze, aree e volumi). Ho guardato un po' nel Bottazzini e nel Boyer e da quello che ho trovato devo assumere che la tua probabilmente non era una domanda, perch sembra che negli anni da te indicati si occupasse proprio di queste cose partendo dalle relazioni tra somme e differenze. Quello che forse ci si potrebbe chiedere se Leibniz ha cercato di creare un calcolo che generalizzasse le formule discrete, o se a posteriori ha visto che le due cose potevano essere raccolte sotto un'unica idea filosofica. A pagina 459 del Boyer viene raccontato come Leibniz calcolava la somma della serie con termine generale 2/(n(n+1)), rappresentando questi termini come differenze, quindi certamente la tecnica gli era familiare. In verit anche Newton in calcolo combinatorio se la cavava bene, le formule di Newton sono ancora oggi importanti nell'algebra. Purtroppo non sono un esperto di storia della matematica, ma se ti interessano queste cose, nella conferenza "...University:Mathematics:The mathematician:History of mathematics" sto raccogliendo un po' di materiale sui matematici e sulla storia della matematica. Se hai materiale tuo da aggiungere, graditissimo. Quando hai messaggi di interesse generale, potresti anche porli direttamente nelle conferenze apposite, cos i miei potenziali utenti, quando torneranno dal mare fra 2 mesi, troveranno qualcosa da leggere. -------------------------------------------- [Enrico Pasini to me] Il punto interrogativo era relativo all'essere interessante. Non avevo notato l'esistenza di una conferenza altrimenti non avrei posto la domanda. Effettivamente Leibniz fece quello che dicevo. Se interessa una fonte bibliogr. un po' migliore del Boyer e' Hofmann, Leibniz in Paris, del 1949 e un articolo fondamentale di Henk Bos dal titolo Differentials, higher-order differentials... e non mi ricordo piu'. In italiano non c'e' molto di aggiornato se non Dupont-Roero, Leibniz '84 (non mi ricordo in questo momento dati bibl. esatti), e (prego scusare l'immodestia) Pasini, Il reale e l'immaginario. La fondazione del calcolo infinitesimale nel pensiero di Leibniz, Torino, Ed. Sonda 1993. Mi spiace per l'imprecisione, ma non ho sotto mano i dati. Saluti ------------------------------------------------