La marcia dellĠAids continua inarrestabile. Dagli attuali circa 14 milioni di casi di infezione si passerˆ nel 2000 a 40 milioni (ma altre stime parlano di 150 milioni). LĠimpennata pi preoccupante si sta verificando nel Sud Est asiatico, anche se il pi grande serbatoio rimane lĠAfrica al sud del Sahara, con 8 milioni di casi. In Italia nel 1993 si sono contati 89.000 sieropositivi, in tutta Europa mezzo milione. Statistica per gli 89.000 casi italiani: 33.000 tossicodipendenti maschi, 22.000 maschi non tossicodipendenti, 11.000 femmine tossicodipendenti, 23.000 femmine non tossicodipendenti. Secondo Luc Montagnier le speranze per vincere lĠAids si basano su 4 classi di sostanze: Antivirali (zidovudina (AZT), didanosina (DDI), zalcitabina (DDC), acyclovir), antibiotici, antiossidanti e il Cd4 solubile (recettore libero che antagonizza i linfociti Cd4). Sembra che lĠHIV sia coadiuvato nella sua azione dai micoplasmi, che tra lĠaltro potrebbero avere un ruolo diretto nella replicazione virale e come serbatoi di HIV). DallĠinfezione fino allĠAids manifesto passano molti anni (in genere 7-10 anni). Attualmente si cerca di capire che a una monoterapia con AZT sia da preferire la combinazione DDC-AZT. Uno degli studi pi attesi della recente nona Conferenza internazionale sull'Aids di Berlino  stato quello presentato da Stefano Vella, direttore di ricerca dell'Istituto superiore di Sanitˆ e coordinatore della prima sperimentazione clinica dell'inibitore della proteasi (Ro 31-8959) e dlla sua associazione con l'AZT. La proteasi  un enzima essenziale per la normale replicazione dell'HIV e il suo inibitore pu˜ portare alla produzione di un virus immaturo con una potenziale perdita di infettivitˆ. Una discussione sulla T-linfocitopenia Cd4+ si trova nel NEJM 328 (1993), pag. 1847-1850. Molto grave si presenta il problema dell'Aids a Cagliari, dice Paolo Emilio Manconi, immunologo a Cagliari. La colpa  soprattutto dei drogati, che trasmettono la malattia agli eterosessuali non tossicodipendenti, che nell'ambiente familiare mediterraneo non sono facilmente individuabili, perchŽ pi protetti.